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“Storia di me raccontata da lei”

Storia di me raccontata da lei

di Chiara Macina

“Figlia di

Mamma di”

Solo questo vorrei fosse scritto sulla mia tomba accanto al mio nome.

Le mie radici e le mie ali.

Cerco di avere cura di entrambe, con alterna fortuna e dedizione per le mie radici, con uno slancio continuo e incondizionato per le mie ali.

Ho un rapporto controverso con il passato, molta nostalgia e molte moltissime ferite, ho una fiducia piena nel futuro, vivo il mio presente.

Non faccio mai progetti a lungo termine, conosco e rispetto la mia natura, se programmo troppo in là mi passa qualsiasi voglia, vivo il momento, mi affido all’intuizione, non sempre è la scelta giusta soprattutto perché il mio sentire è spesso condizionato da emozioni molto forti che non sempre gestisco al meglio.

“Depende…” cantava Jarabe de Pablo…così è per me.

A volte sento il bisogno di mettere a riposo il cervello, di solito questo succede nei giorni seguenti a un’emozione molto forte, una scoperta, una brutta notizia, il vortice di emozioni è così potente che non riesco bene a gestirlo e a conviverci serenamente, allora metto tutto in frigo per un po’.

Di solito sono quei giorni in cui guardo un film dietro l’altro, o faccio piccoli lavoretti che non richiedono troppa concentrazione ma mi portano a un risultato immediato, oppure riordino da cima a fondo i cassetti con l’illusione accoppiando calze spaiate di mettere un po’ di ordine nella mia vita.

Una vita che continuo ad amare moltissimo, vivo con piena passione e seguendo solo la bussola della mia natura, pochi compromessi, poco quieto vivere, poco o nulla di ragionato e calcolato.

La mia libertà ha un prezzo? Certo anche alto.

Una vita giusta per me, condivisa con qualche animale due figli un marito e quelle persone con cui la sintonia è tale da rendere il rapporto leggero, facile, nutriente e godibilissimo.

Passato questo piccolo intervallo di tempo in stand-by è come se si fosse generato un reset, una sorta di pulizia energetica, torno a guardare il cruccio che mi aveva assallito con sufficienza, quasi fosse una cosa su cui possa benissimo riderci su o semplicemente ignorare, perché c’è una cosa che voglio con tutta me stessa: viaggiare leggera.

Qualche tempo fa una carissima amica mi ha mostrato il titolo di un libro che si era decisa ad acquistare “se ti fa soffrire non è amore”, ho pensato subito “è proprio così” e questo teorema può essere applicato un po’ in tutte le aree della vita, non solo all’amore di coppia.

Quando un rapporto comincia per le sue dinamiche a crearmi un forte logorio interiore io di solito preferisco andare da qualche altra parte, crescendo mi sono spesso chiesta se questo sia una fuga, neanche troppo premeditata, oppure un volare un po’ più in alto, non lo so, non mi sono mai data una risposta e non ho neanche mai scavato troppo dentro me stessa per trovarla.

La verità è che non mi interessa saperlo.

Crescendo sono diventata più ironica e l’ironia si sa, molto spesso salva la vita.

La nostra e quella degli altri.

Una cosa che la scrittura mi ha regalato è la curiosità, non mi stancherei mai di ascoltare e scrivere la storia degli altri, trovo ci sia in ciascun viatico qualcosa di davvero affascinante e ogni volta ho l’impressione che quelle narrazioni mi abbiano restituito un frammento della mia vita.

Di solito quando penso al futuro, a qualche appuntamento prossimo, a qualche serata penso sempre “Che vestito mi metto?” non perché abbia ansia di apparire ma perché trovo un grandissimo godimento ad aprire il mio armadio pieno di coloratissimi vestiti o abiti stretti in vita total black e scaldacuori.

Quando penso al passato ho sempre la stessa immagine di me: una bambina con le guance molto paffute e rosse e i capelli neri neri che cerca di bere alla fontana dei daini a Montecchio, anche allora trovavo le cose pratiche molto complicate e facevo un po’ fatica , mi fa molta tenerezza questo ricordo e ogni volta abbraccio con il pensiero questa me stessa assicurandole che andrà tutto benissimo e che non deve avere nessuna paura, dentro di lei c’è tutto ciò di cui ha bisogno e ci sarà sempre.

Scarso senso pratico non le impedirà di fare ciò che ama, non rinnegherà mai la sua natura ma verrà a patti con qualche suo aspetto per l’amore delle persone che al mondo ama di più: i suoi figli.

Sono venuta al mondo sola e sola me ne andrò ma nel periodo intermedio ho dato alla luce due persone, diverse da me, ma che vivranno la loro vita portando a spasso le mie mani lei, la mia bocca lui.

Ci pensavo l’altro giorno, ho avuto come un’illuminazione: mia mamma mi ha chiesto se poteva preparare un’insalata di riso per mio figlio per pranzo, sarebbe andato da lei, io le ho detto “si benissimo,  la mangiamo tutti e tre”. Ero sola e oggi siamo in tre.

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