“La notte è più bella si vive meglio per chi sino all’alba non conosce sbadiglio…”
Questo cantava Lorenzo Jovanotti in una canzone di qualche decennio fa, “Gente della notte”…quasi un mondo a parte, una dimensione onirica dove tutto è possibile.
Alla notte è dedicata la mostra fotografica di Elia Stacchini in arte Staccho allestita presso lo spazio espositivo Carlo Biagioli srl, via 25 marzo 71 Domagnano- Repubblica di San Marino.
Inaugurazione alle ore 17 di sabato 24 settembre.
Titolo della personale “Moonrise”– alba lunare, un gioco di parole che partendo dal termine sunrise (alba) sostituisce moon a sun, la luna al sole.
“ Quella per la fotografia è una passione nata tanti anni fa, alla fine delle scuole elementari– racconta Elia- quando ho ricevuto in dono la Go Pro, una telecamera leggera, duttile che si presta a essere usata anche in acqua, ha acceso in me l’amore per le riprese e la sperimentazione, dapprima video poi anche per la fotografia, dei primi amo molto il fatto che mi consentono di realizzare delle mini storie, accompagnando la narrazione con il ritmo delle immagini che alterno, ora veloce ora lento a seconda dell’effetto e naturalmente con la musica. La fotografia invece è il mezzo che mi permette di “catturare” e rendere eterno un istante, prezioso e irripetibile”.
“Ci si conosce tutti come in un paese, sempre le stesse facce mese dopo mese, e il mondo cambia facce cambiano governi e passano le estati e passano gli inverni…”
Come ti sembra la gente della notte? Quali foto hai scelto per questa esposizione?
Ho scelto le immagini scattate in giro per i locali di notte, ciò che ho cercato di catturare con l’obbiettivo è il desiderio dei giovani di trascorrere qualche ora in allegria, senza pensieri, alleggerendo il peso degli impegni quotidiani, ascoltando musica, ballando…
“La gente della notte sopravvive sempre, chiusa nei locali persa tra le ombre…”
Qual è il valore aggiunto di uno scatto di notte?
La luce è speciale, molto particolare, in particolare ciò che amo degli scatti in notturna è il gioco luminoso.
“Di notte le parole scorrono più lente però è molto più facile parlare con la gente, conoscere le storie ognuna originale, sapere che nel mondo nessuno è normale…”
In che contesto hai fotografato i tuoi soggetti? Quale storia raccolta di notte ti ha colpito di più?
La suggestione personale non mi arriva da una storia particolare che mi è stata raccontata di notte, di solito realizzo foto e sono impegnato in questo più che nell’ascolto, l’emozione nasce da ciò che io immagino, dal vissuto che io fantastico possa esserci dietro a due ragazzi che ballano o a due amici che parlano sorseggiando un drink, riguardo a distanza lo scatto e ci ripenso, è questo vorrei potessero trasmettere le mie foto: non risposte ma domande, emozioni suggestioni.