“Il mio sogno è sempre stato quello di trovare un lavoro che mi mettesse a in stretta relazione con i bambini, dandomi modo di applicare sul campo competenze specifiche maturate negli anni delle scuole superiori, al Liceo socio psico pedagogico prima e all’Università facoltà di Scienze dell’educazione e della formazione poi”.
Questa la genesi del progetto di Cristina Ragini “La casa di Baby Birba”, una realtà presente in territorio da quasi un anno, il primo modello in Repubblica di micro nido familiare e all’occorrenza babysitteraggio, con un’abitazione privata, la sua, che offre un servizio tarato sulle specifiche esigenze di ogni famiglia, personalizzato in base alle richieste di ogni mamma e papà e in particolare di quelli che hanno bisogno di flessibilità nei giorni e negli orari.
Il valore aggiunto della proposta risiede proprio nella flessibilità, va incontro alle esigenze della mamma che per diverse ragioni non lavora in modo continuativo ma cerca comunque contesti d’interazione per il suo piccolo e a quella che può contare sull’aiuto dei nonni o altri punti di riferimento e studia allora con la titolare della struttura un piano di frequenza tarato un base alle sue esigenze specifiche.
La giornata tipo al micro nido è organizzata in modo dettagliato e scandita da riti precisi la cui reiterazione rassicura il bambino: si comincia con l’accoglienza, ci si diverte poi con il gioco libero, segue la merenda, il cambio del pannolino, qualche attività strutturata, la preparazione al pasto, pranzo, la nanna e così via.
“La mia idea parte da una constatazione piuttosto semplice – racconta Cristina – le iscrizioni ai vari nidi, pubblici e privati, sono diminuite negli ultimi tempi, a causa della crisi, molte mamme sono a casa o non possono sostenere i costi derivanti dal pagamento di una retta completa che implica la frequenza quotidiana, io mi rivolgo proprio a quei genitori che hanno bisogno solo in alcuni giorni o ore della settimana, o semplicemente a quanti hanno necessità saltuaria o vogliono fare vivere al proprio figlio l’interazione con altri bambini in un contesto piccolo”.
Quest’ultimo elemento costituisce importante peculiarità del servizio, il bambino si sente a casa, in un’ambiente familiare, una sorta di intermezzo tra lo stare sempre in famiglia e il futuro asilo nido che eventualmente il bambino frequenterà.
Il progetto di Cristina nasce da un sogno e si è snodato nell’adempimento di tutte quegli adempimenti di carattere burocratico necessari ad aprire una struttura del genere, il primo passo è naturalmente stata la richiesta di permesso rivolta all’Authority e la trafila burocratica necessaria ad aprire un’attività socio-educativa.
“Ho messo a disposizione la mia abitazione – spiega la titolare della casa di Baby Birba -adattandola ancora maggiormente a quelle che sono le esigenze di bambini piccoli. L’Authority mi ha richiesto una plannimetria, la relazione sul piano didattico, il piano di prevenzione delle malattie, le prese chiuse, una serie di interventi necessari per la messa a norma, poi finalmente ottenuti i permessi necessari, ed eseguite le verifiche del caso sono divenuta operativa, con un mio COE e la ragione sociale di ‘educatore familiare’. E’ il primo esempio a San Marino anche se in Italia sono numerose le realtà di questo tipo”.
L’esperienza maturata in questi mesi ha stimolato Cristina a proseguire nella direzione intrapresa e anzi ampliare la qualità del servizio “le mamme sono contente della mia proposta, mi danno grande fiducia e questo è un grande incoraggiamento, da settembre ho cercato di dare un valore aggiunto in termini di qualità alla mia attività, spostando la sede del micronido in un appartamento attiguo al mio, dove lo spazio maggiore a disposizione mi darà modo di estendere la gamma dei servizi che propongo, dare maggiore spazio ai laboratori e molto altro”.
Per maggiori informazioni è possibile contattare Cristina al numero: 339/6917486 o inviare una mail a [email protected]