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Sinossi emotiva della poesia: “La luna di Barranquilla”

Sinossi emotiva della poesia: “La luna di Barranquilla”

“La luna di Barranquilla” trae direttamente ispirazione da una famosa canzone, rilasciata nel 1963, dalla cantante e compositrice colombiana Esther Forero Celis, meglio conosciuta come Estercita Forero. Questa traccia presenta un ritmo molto allegro ma allo stesso tempo induce una dolce malinconia ricolma d’affetto; viene spesso riprodotta durante le manifestazioni carnevalesche della suddetta città ed è radicata nella cultura costiera colombiana e non solo.

Mi sono imbattuto in quest’artista tramite passaparola, in maniera del tutto inaspettata e in onore di Estercita, per la mia poesia, ho mantenuto lo stesso titolo della sua canzone.

Ci sono ovviamente altre cose dalla quale ho tratto ispirazione, come avrete già capito a questo punto.

La luna è stata tra i cliché della mia ultima storia d’amore, erano anni che volevo dedicarle una poesia; bella, romantica e misteriosa, la luna mi ha sempre donato grande conforto, ed è anche stata compagna silenziosa di pianti, stesure di testi e conversazioni profonde. Nella folle relazione che avevo intrapreso, ricordo che dicevo spesso, per smorzare la lontananza <<anche se ci separano migliaia di kilometri, i nostri cuori sono vicini, e se questo non dovesse bastare, allora guarda le stelle e la luna, infondo siamo sotto lo stesso cielo, condividiamo le stesse cose>> c’è stato qualcosa di intrinsecamente misterioso e puro in quelle parole, forse perché credevo davvero di essere legato da un invisibile filo rosso del destino all’amore della mia vita, ma non era così.

Per questo in ciò che ho scritto è come se tornassi “ai vecchi piani, ovvero a quello che avrei voluto fare da innamorato” e scrivo: “una notte verrò a prenderti, mi vedrai arrivare da lontano, stringerai la mia mano” ma è qui che scrivo anche “perché non sarai più tu” quindi, cerco di “dire” che nonostante il cuore sarebbe felice di coronare il suo sogno, cioè di avere una vicinanza fisica e non solo spirituale, nonostante la relazione sia terminata; questo potrebbe succedere solo se l’altro riuscisse ad evolversi in una versione migliore di sé, quindi a non ripresentare negli atteggiamenti e nella comunicazione quella personalità e quei comportamenti scorretti e instabili che hanno logorato la relazione.

Nel testo rimarco i sentimenti che ho donato nel modo più grande che potessi, e paragono quell’amore a quello di un film, perché è stato così fresco, bello e così puramente sincero che difficilmente si incontra nella realtà.

In questo lavoro scrivo anche: “Resterò li con te, sotto la luna. Come un guerriero che getta l’ascia, continuando ad essere ciò che è. Resterò sotto quella luna, con te, tutte le volte, che la vita ti riporterà da me. Tu solo cerca quella luna, e sarò con te, con tutto il mio amore. Per sempre tuo. Tu cerca sempre, quella stessa luna di Barranquilla” ovvero, qui cerco di far passare il messaggio che continuerò a guardare la luna, di conseguenza invierò e riceverò pensieri d’amore, perché nonostante tutto sia finito e il tempo passi, l’amore resta nel cuore, perché sono un guerriero, qualcuno che lotta per l’amore; io e l’altra persona ci ritaglieremo sempre un momento per pensare a noi, quando il cuore e i ricordi ci riporteranno nei pensieri l’uno dell’altra, ma sarà sufficiente guardare la luna per restare uniti, ed avere il nostro lieto fine. Nonostante ogni cosa, il

nostro legame resterà forte e io avrò sempre un momento da dedicare a quella versione di noi felici e pieni di piani per il futuro.

Concludendo la poesia racchiude, (oltre a malinconia, romanticismo e amore) un grande senso di speranza, la voglia di incontrarsi e di toccarsi viene espressa per tutto il testo e anche la voglia di non perdersi mai di vista del tutto.

Quello che mi è piaciuto di questo lavoro, è stato aver scritto “per immagini” facendo leva sul potere rievocativo della mente.

Questa poesia, tradotta in spagnolo, è stata pubblicata, nel numero 28, della rivista letteraria “Trinando” Colombia, Bogotà dell’11 Novembre 2020. E poi la stessa, tradotta in portoghese è stata pubblicata nel numero 66, della rivista letteraria “Revista Conexão Literatura”. Brasile, San Paolo. 1 Dicembre 2020.

Antonio Di Bianco

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