venerdì , Novembre 22 2024

Ricordi dal Giappone

Ricordi dal Giappone

di Elisa Lupieri

Ero in vacanza in Giappone, con i miei genitori quando notai qualcosa di insolito. Il mare stava iniziando a ritirarsi per diversi metri. Vedevo le altre famiglie che giocavano felici nell’acqua allontanarsi, perchè trascinate dal mare. In quel momento mi ricordai una lezione della mia insegnante preferita: miss Croker, l’insegnante di scienze. Era una donna sulla cinquantina, aveva la pelle pallidissima, i capelli biondi e gli occhi verdi. Spiegava benissimo ed era gentile. Cercava di fare battute ma la maggior parte erano pessime. Poco prima che partissimo per le vacanze ci spiegò il mare, e disse che se il mare iniziava a ritirarsi poteva avvenire uno tsunami. Avvertii i miei genitori che mi ascoltarono. Mi credevano, ma non ne erano sicuuri. Mi dissero che le altre persone sarebbero scappate. Dopo qualche minuto il mare si ritirò ancora. Avevo veramente molta paura. per farmi ascoltare dai miei iniziai a piangere. Funzionò. I miei anche se un pò seccati decisero di andare via.

 

Eravamo su una spiaggia di Tokyo. Chiesi di andare a visitare Kofu, per allontanarci il più possibile e stranamente accettarono, forse per non sentirmi più piagnucolare. Raccogliemmo la nostra roba e andammo via. Salimmo in macchina e mio padre accese il tomtom: un computerino che indica le strade. Su questo computer bisognava installare i percorsi prima di partire. Lui non adorava fare queste cose ma non voleva spendere soldi per farselo fare da qualcun altro. E’ molto testardo quando ci si mette. Il mio babbo ha i capelli grigi e gli occhi verdi, ha 50 anni ed è il tipico uomo di mezza età che si lamenta spesso. Ha le mani grandi e leggermente rugose. La mia mamma invece è l’opposto ha i capelli neri e gli occhi scuri, ha 47 anni, tre in meno di papà, è molto severa ma non si lamenta spesso. E’ stata lei a insistere per venire in Giaapone, ama la cultura giapponese soprattutto il cibo, infatti, ogni settimana è d’obbligo andare al sushi a pranzo o a cena.

 

Durante il tragitto chiesi a mia mamma il cellulare per controllare i fattori per lo tsunami e corrispondevano.

 

Appena arrivati arrivammo a Kyoto e mio padre infastidito disse: “Grazie Lilli, adesso è buio molti musi ormai sono chiusi”: A Kyoto ci sono degli ottimi ristoranti di sushi, potremmo andare lì”. “Per andare a mangiare il sushi potevamo stare a Tokyo. Marta in che ristorante vuoi andare?”. “Andiamo nel più vicino sono molto affamata”.

 

Erano le 9 e ci eravamo appena seduti. Il nostro tavolo era vicino alla tv e vicino a una finestra, al secondo piano. Il ristorante era bellissimo, era a due piani ed era sui toni del viola. La parte più bella secondo me era il menù: era un tablet dove potevi direttamente ordinare e i camerieri ti portavano piatti e sparecchiavano.

 

verso le 9.30 nel ristorante ci fu il silenzio totale. Al telegiornale annunciarono una breaking news. Dissero che a Tokyo ci fu uno tsunami e che ci furono 30 morti.

 

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