La posta delle emozioni
Per sempre è come mai: non esiste? – Il tempo del “sempre” non è eterno, non è senza limiti. Anzi, il più delle volte ha un inizio e una fine.
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Cara Chiara
Qualche anno fa trovammo una gattina. Stranamente era in un bosco, persa in un roveto. Piccola, delicata, deliziosa. Siccome era una certosina, la chiamammo Elisabeth Fumo di Londra. Restò con noi appena un anno, poi morì investita. Non mi vergogno a dire che ho pianto, l’ho almeno potuta seppellire. Era un’anima dolce, stava con noi, dormiva con me, stava sulla mia pancia quando scrivevo. È stato allora che ho gridato il mio Mai più! Basta soffrire, per noi un gatto è come un amico, vale come una persona e merita rispetto e amore, e ogni volta che ne ho perso uno, ho perso molto. Qualche tempo dopo è arrivato un altro gatto. È entrato in casa, ha mangiato, s’è messo a dormire sul divano. Aveva circa un annetto. Adesso sta con noi, dorme spesso con me, dorme sulle mie gambe quando scrivo (che sulla pancia non ci starebbe!). E ho smesso di pensare Mai più! Loro sanno dove devono andare, chi consolare, chi amare, a chi devono chiedere amore. Oggi, è l’unico che ha la libera uscita, almeno lui che esca a vedere il mondo, a passeggiare, a correre dietro altri suoi simili, a miagolare alla luna. Però torna, gli dico. Io ti aspetto qui.
Walter
Caro Walter,
tante volte pure a me capita in questi giorni di spiare il mio gatto, rosso audace e impenitente, che salta la siepe e si avventura lungo la via…che invidia! In questi giorni tutto ha più gusto, soprattutto le piccole cose che prima trascuravamo nelle nostre frenetiche corse, le emozioni sono più intense, pensiamo alla nostra normalità e pensiamo a come sarà la nuova, io ho riscoperto quanto siano per me importanti i miei amici animali, il mio cane ma anche la truppa di felini che abita con me, in casa o nel mio giardino, penso di avere sempre avuto un gatto nella mia vita, ne rammento almeno una ventina ciascuno con un manto e una personalità diversa, tutte spiccate, ciascuno divenuto parte integrante della famiglia.
In questi giorni navigando su Internet ho scoperto esistono veri e propri “Cat cafè” .
A causa dei regolamenti condominiali che in Giappone impediscono la presenza di animali domestici in appartamento, cominciarono a diffondersi i neko cafè, con lo scopo di offrire ai gatti uno spazio in cui vivere ed essere coccolati da avventori amanti dei mici: i clienti possono pagare una tariffa oraria per rilassarsi con i felini, coccolandoli e offrendo loro del cibo.
Nella versione europea, questi locali hanno il duplice scopo di offrire una casa comoda e accogliente ai felini, spesso recuperati da gattili e da strade o da altre situazioni disagevoli, promuovendo la sensibilizzazione all’adozione degli animali meno fortunati, e nello stesso di sviluppare l’etica del rispetto del mondo animale e dell’ambiente promuovendo piatti vegetariani e/o vegani. Bello vero?
Chiara
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