L’amore vince
di Serena Martini
Ho 31 anni. Quando ero piccola, senza un motivo preciso, da grande sognavo di fare il medico. Poi crescendo raccontavo a tutti di voler fare l’avvocato. Ovviamente pensando che avrei avuto successo. Pensavo di poter essere un avvocato in carriera. Senza marito, senza figli, con una casa enorme sempre pulita e ordinata. Lo dicevo e basta. Non mi ci sono mai soffermata troppo su a pensare. Ma sulla parte matrimonio e figli pensavo di esserne abbastanza sicura o, perlomeno, mi ripetevo: “ci penserò quando sarà il momento.”
E gli anni passavano, gli amori passavano. Non sono diventata un avvocato. Col tempo sono uscita fuori casa dei miei, sono andata a vivere da sola in un appartamento piccolissimo. E gli anni passavano. E mi sono innamorata. Mi sono innamorata di quell’uomo che pensi sia giusto per essere tuo marito, quasi fin troppo perfetti insieme… di una sintonia tale da non potersi ripetere con nessuno mai. E gli anni passavano, ed era giunta l’ora di fare i conti con l’età che avanzava. E col quesito di formare o meno una famiglia. Perché arriva a tutti quel momento in cui è ora di interrogarsi! Così ci siamo sposati e in un baleno ho iniziato a sentire l’esigenza di diventare madre. È un’esigenza che nasce dal profondo alla quale non c’è domanda e non c’è risposta, non c’è una spiegazione logica, almeno non per me. Così sono rimasta incinta. Il test di gravidanza era chiaro, iniziai ad affrontare il periodo più importante, più significativo della mia vita, non solo perché mi sarei dovuta preparare a diventare madre, ad accogliere una vita che ci avrebbe cambiati per sempre, ma perché ad agosto 2019 abbiamo ricevuto una notizia, una di quelle notizie che nessuno si augura mai di ricevere: aspettavamo un bimbo con la Trisomia 21.
Ci è stato comunicato così, direttamente senza tanti giri di parole, in quella stanza fredda di ospedale. Mille emozioni e neanche una. Fra me e me mi sono detta: “Questo non è un film. La Dottoressa te lo sta dicendo veramente. Tuo figlio avrà la sindrome di Down”. E da lì é partito l’elenco di tutte le probabili problematiche che questo bambino avrebbe potuto avere ed affrontare nella sua vita, già da piccolissimo. E la mente si appannava sempre di più. Ma… una forza mai conosciuta prima, un amore mai percepito prima, esplodevano all’interno del cuore. E anche solo l’idea di poter perdere mio figlio, mi uccideva. Nei mesi successivi molte persone ci hanno aiutato, molte informazioni ci hanno sollevato e distrutto allo stesso tempo. Guardavo negli occhi mio marito. In quanti abbracci ci siamo avvolti. E ogni giorno, il pianto, la fatica, il timore, la rabbia svanivano sempre di più… siamo cresciuti! Abbiamo capito e sentito che solo assieme, uniti, nell’amore, avremmo accettato Thiago per quello che era semplicemente: l’amore della nostra vita, nostro figlio, sangue del nostro sangue.
Thiago è nato il 13 dicembre 2019 con un mese di anticipo. Sano, in forma, e… bellissimo.
Quando oggi lo guardo, lo tocco, lo abbraccio, gli parlo, non vedo e non vedrò mai la Trisomia 21, io vedo Thiago!
Auguro a tutti di trovare quella forza, perché dentro ognuno di noi c’è, quella forza per superare tutto, anche quegli ostacoli che sembrano così grandi.
Oggi sono madre, di un fantastico bimbo che é l’amore della mia vita, e forse se da piccola mi avessero detto che da grande avrei provato tutte queste emozioni, che avrei avuto l’onore di avere tra le braccia Thiago, forse non avrei sognato nient’altro che questo, non avrei voluto nient’altro che essere sua mamma, da grande.
Il racconto “L’amore vince” ha partecipato al concorso per racconti brevi “Raccontami una storia: parlami di te” organizzato dalla Carlo Biagioli srl