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La mia casa racconta chi sono

“La mia casa racconta chi sono”

“Ho un cane di nome Marshall, tantissimi gatti…e abito in una casa a forma di cubo”.

Con queste parole completavo la presentazione dell’autore del mio libro “Raggi di sole”, una raccolta di racconti rigorosamente autobiografici che ho presentato lo scorso anno, proprio di questi tempi…non potevo immaginare che sarebbe arrivato un tempo in cui ci avrei trascorso tutte le mie giornate.

Mi capita spesso in questi giorni di prendere in mano il mio libro per estrapolarne qualche racconto da condividere sul web e mi sono chiesta…ma perché una casa a forma di cubo?

Così l’ha definita un mio carissimo amico qualche anno fa…

Semplice …così l’ha progettata nei lontanissimi anni Settanta l’Architetto Pinello Berti, un grande amico di mio babbo che nel disegnarla ha pensato alle peculiarità del suo carattere “una casa con tante finestre e spazi racchiusi, come nascosti, nella pianta originale…come il tuo carattere, schivo e riservato, un disegno lineare e squadrato ma un po’ naif…come di un sognatore consapevole, pronto al momento del bisogno a considerare con lucidità la situazione, totalmente sulla sua nuvoletta per tutto il resto del tempo”.

Un’architettura originale e ancora oggi “avanti” per la quale ringrazio ancora Pinello, che qualche anno fa ha lasciato questa Terra ma è sempre nei miei pensieri. Lo penso con amore e gratitudine.

Una casa alla quale io sono legatissima, in piedi ormai da cinquant’anni ha avuto diversi restyling ma restando sempre fedelissima a se stessa…come tutti i suoi abitanti.

Una casa su più livelli: al piano terra vivo io con la mia famiglia, sopra di me mia mamma, il piano sotto al mio è in continua evoluzione in quanto all’uso… prima di me la mia casa era quella di mio zio Alfredo, io ci sono andata ad abitare solo nel 2013 dopo la sua scomparsa, prima ancora ci abitavano i miei nonni, sopra di me ci ha vissuto prima mio babbo e qualche tempo dopo io mia mamma e mio fratello Michele, oggi ci vive mia mamma e un gatto rosso, il vero padrone di casa.

Una casa non di prima generazione insomma, io e mio fratello siamo però la prima ad “aver mandato a male la siepe” ce lo ripetiamo continuamente, guardando sconsolati dalla finestra e chiedendoci cosa di sbagliato abbiamo fatto per procurare un simile sfacelo in quello che era un confine naturale della nostra abitazione.

Intorno alla nostra abitazione un giardino, uno spazio molto versatile, che ora è per lo più usato come campo da calcio da mio figlio e zona passeggiata dal mio cane.

L’interno della mia casa è ricco di stanze, ampie e rindondanti di piccole nicchie, mio babbo lo ripeteva sempre “Pinello ha progettato un sacco di spazi utili per gli armadi”, in una di queste io ho allestito la mia zona scrittura, con la postazione del mio pc e una lampada a forma di stella che accendo quando mi voglio ispirare”.

Nulla più della mia casa mi fa sentire al sicuro, qui ci sono i miei affetti e il mio mondo, i miei ricordi e anche tutto il mio futuro.

Chiara Macina

 

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