Due buoni compagni di viaggio non dovrebbero lasciarsi mai…questo cantava Francesco de Gregori in una splendida canzone di qualche anno fa, contenuta nell’album “prendere e lasciare” del 1996.
Questa canzone ha un dono: a seconda dello stato d’animo con cui la si ascolta trasmette messaggi ed emozioni diverse.
Chi sono due buoni compagni di viaggio?
Non necessariamente due persone che affrontano il medesimo tragitto fisico, non due gitanti in vacanza, neppure i vicini di posto in aereo.
Sono due anime che vibrano sullo stesso diapason, e hanno cominciato a farlo perché un bel giorno uno dei due ha chiesto all’altro “il codice d’accesso al tuo dolore”, l’altro forse inizialmente ha abbozzato ha risposto “Non adesso ne abbiamo già discusso troppo spesso, aiutami piuttosto a far presto il mio volo partirà tra poco più di due ore”, ma poi ha lasciato aperto uno spiraglio, si è mostrato e i flussi dell’uno e dell’altro hanno cominciato a interagire.
Era solo un rinvio, a volte anche molto reiterato nel tempo, non una negazione.
Due anime in sintonia non hanno necessariamente la stessa forma, né sono fatte della stessa materia ma si sentono in profondità, arrivando a percepire nel profondo gli stati emotivi più intimi dell’altro.
due buoni compagni di viaggio
non dovrebbero lasciarsi mai
potranno scegliere imbarchi diversi
saranno sempre due marinai
Non si cambia mai in fondo…
Due buoni compagni di viaggio….
Anche se lontani fisicamente continuano a stare insieme
Hanno una forte intimità emotiva comprendono detto e non detto
Si accendono la vita a vicenda
Portano volentieri il peso l’uno dell’altro per qualche tratto, nella convinzione che un peso condiviso diventa più leggero
Sono l’uno per l’altro un reciproco caleidoscopio di luci ed ombre
Si incoraggiano a vicenda
Sospendono il giudizio e allargano il cuore
Sono l’uno lo spirito guida dell’altro
Si aiutano a diventare quello che sono capaci di diventare