“Fai la spesa per chi è povero”
SAN MARINO. Domani, sabato 24 novembre, si svolgerà in tutta Italia e a San Marino la ’22ª Giornata Nazionale della Colletta Alimentare‘, promossa dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus. In questa giornata sarà possibile aiutare concretamente le persone povere condividendo la propria spesa, in particolare donando alimenti non deperibili che andranno a integrare quanto la Rete Banco Alimentare recupera grazie alla sua attività quotidiana. San Marino si unisce a questo grande gesto di carità per la ventesima volta, con una partecipazione in continua crescita. Infatti anche quest’anno sono tante le associazioni laiche e cattoliche che aderiscono alla Colletta mettendo in campo oltre 500 volontari e confermando ancora una volta la sensibilità dei sammarinesi, che solo l’anno scorso hanno donato un totale di oltre 13 tonnellate di beni alimentari.
80 famiglie aiutate dalla Caritas
Il fenomeno della povertà da qualche anno si è affacciato in maniera preoccupante anche sul Titano: i dati della Caritas Diocesana parlano infatti di oltre 80 famiglie aiutate presso il Centro San Michele. Tra gli elementi scatenanti ci sono sicuramente la perdita del lavoro e la distruzione di legami familiari e sociali, fenomeni che gettano le persone in una fragilità che non è solamente economica e materiale, ma anche psicologica e affettiva. L’aiuto materiale diventa quindi una grande opportunità per un coinvolgimento con questi profondi drammi dell’uomo. Proprio al centro San Michele il Banco Alimentare Emilia Romagna, che supporta la Colletta in Repubblica, consegnerà direttamente a fine giornata 4 tonnellate di alimenti, a cui si aggiungono altre 15 tonnellate distribuite al centro sammarinese nell’arco dell’anno.
L’appello di Papa Francesco
Ancora una volta è Papa Francesco a sollecitare una maggiore e nuova attenzione verso questo dramma. Nel suo messaggio per la Giornata Mondiale dei Poveri del 2018 il Santo Padre ha detto: “Che cosa esprime il grido del povero se non la sua sofferenza e solitudine, la sua delusione e speranza? La risposta è una partecipazione piena d’amore alla condizione del povero. Probabilmente, è come una goccia d’acqua nel deserto della povertà; e tuttavia può essere un segno di condivisione per quanti sono nel bisogno, per sentire la presenza attiva di un fratello o di una sorella. Non è un atto di delega ciò di cui i poveri hanno bisogno, ma il coinvolgimento personale di quanti ascoltano il loro grido. Il grido del povero è anche un grido di speranza con cui manifesta la certezza di essere liberato”.
Domani fai anche tu la spesa per chi ha bisogno: un piccolo gesto ma dal grande valore.