giovedì , Dicembre 26 2024

La vita disegnata sulla pelle

Non esistono statistiche ufficiali al riguardo, tuttavia sono in molti quelli che ogni anno cedono alla tentazione di tatuare una parte del proprio corpo.

Lo sa bene Sergio Lampredi in arte Lampre, titolare del Trip Art Tattoo”, tatuatore prima per passione e poi per professione “Adoro il mio mestiere che ancora prima di essere una professione è stato un hobby che mi ha coinvolto sempre di più, portato a seguire corsi e a desiderare di perfezionarmi e specializzarmi, sino ad arrivare ad aprire un’attività tutta mia a San Marino, in via 3 settembre a Dogana”.

I soggetti scelti ad ornamento permanente sono i più disparati, da un disegno, a una frase che rappresenta la propria filosofia di vita, nomi di persone importanti, di amici o parenti che non ci sono più, ma anche date significative, animali, ideogrammi.

I tatuatori sono poco propensi a consigliare la riproduzione su pelle del nome della persona amata, non fa eccezione Sergio” la vita è fatta di imprevisti e appuntamenti mancati, ciò che al momento può sembrare eterno può rivelarsi mordace e fuggevole, meglio allora orientare la scelta sul nome dei figli ai quali lega senza dubbio eterno amore, fanno parte di noi, della nostra pelle”.

Ben ponderata deve essere la scelta del professionista al quale rivolgersi, il quale deve essere in grado di fornire adeguata garanzia in merito al rispetto di tutte le garanzie igienico-sanitarie, oltre che consigliare il cliente con obbiettività e lungimiranza“mi sono spesso trovato a sconsigliare adolescenti con idee particolari, disegni troppo grandi o troppo in vista, nel timore si possano poi pentire col tempo, per quanto riguarda i minorenni naturalmente è richiesto il consenso del genitore”.

“Consiglio di tenere sempre presente che l’immagine, il disegno, parola o frase ci accompagnerà tutta la vita, salvo rimozione, mai indolore e semplice, bene scegliere qualcosa per cui a 70 anni non ci si senta in imbarazzo o fuori luogo.

Il primo tatuaggio che ho fatto rappresenta un jeko, realizzato da me proprio su di me vicino alla caviglia, un disegno semplice e un immagine allegra, l’inizio per me di un sogno e una passione che non si è certamente esaurita, il giorno in cui accadrà penso cambierò mestiere, non è una professione che si può fare così in serie, il motore  è sempre l’amore, senza contare l’empatia che va assolutamente stabilita con il cliente che mi chiede di disegnare sulla pelle un immagine, che, salvo correzioni o altro resterà per sempre, investendomi di grande fiducia e responsabilità. I lavori più belli sono quelli che ho realizzato quando la persona mi ha dato piena fiducia, affidandosi a me. La mia attività mi pone davanti a una ricerca continua,quella necessaria a saper rendere al meglio le richieste dei miei clienti, in modo da tradurre nel miglior modo possibile l’idea che hanno desiderio di realizzare sulla propria pelle ”.

Il tatuaggio nella foto è stato realizzato da sull’anulare sinistro di una giovane donna, il posto non è scelto in maniera casuale, è il dito intorno al quale si indossa la fede nuziale, gli antichi reputavano che dal cuore partisse una vena collegata proprio a questo dito.

La ragazza ha scelto questo soggetto, un cuore, per “celebrare” tutto l’amore che ciascun essere umano deve nutrire in primo luogo nei propri confronti, quello che lei stessa ha dopo un lungo percorso sentito di provare per se stessa.

Come giustamente affermava la grande Frida Kahlo “Innamorati di te, della vita e dopo di chi vuoi”.

Chiara Macina

 

 

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