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Paul Dirac e l’equazione dell’amore

Nell’epoca dei social network capita spesso di imbattersi in una conversazione tra due  fidanzati che inizia così:

Lei dice: “Dimmi qualcosa di bello!”. Lui risponde:”(d + m) y=0”.

Paul Dirac e l’equazione dell’amore

La risposta è l’equazione di Dirac ed è l’equazione più bella della fisica. Grazie ad essa si descrive il fenomeno dell’Entanglement quantistico.

L’equazione dell’amore

Il principio afferma che :”Se due sistemi interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separati,non possono più essere descritti come due sistemi distinti,ma in qualche modo,diventano un unico sistema. In altri termini, quello che accade ad uno di loro continua ad influenzare l’altro,anche se distanti chilometri o anni luce”.

Niente di più eccitante per due giovani anime che vogliono innamorarsi e che si lasciano attrarre dalla prospettiva che il loro amore potrà resistere a qualsiasi distanza e che le azioni dell’uno influenzeranno le azioni dell’altro.

Purtroppo ahimè niente di più sbagliato! Vuoi perché l’equazione di Dirac così scritta è sbagliata ”(id + m) y=0”,vuoi perché l’entanglement quantistico si manifesta solo a livello microscopico su particelle che non interagiscono con altri campi o particelle, ben lontano da quello che è il mondo macroscopico in cui vivono i due amanti.

L’unica nota positiva in tutto ciò è la diffusione del nome di Paul Adrian Maurice Dirac, nato l’8 agosto 1902, sconosciuto ai più ma considerato nel mondo scientifico uno dei fisici più brillanti della storia, equiparato nel Regno Unito, sua terra d’origine, ai due grandi fisici Newton e Maxwell.

La sua scoperta portò allo sviluppo dell’equazione quantistica relativistica dell’elettrone e la formulazione dell’interazione radiazione-materia; dalla sua equazione nacque il mondo delle antiparticelle e la spiegazione di come la radiazione interagisca con la materia.

Insignito del premio Nobel nel 1933 assieme ad Erdwin Schrodinger per la”scoperta di nuove teorie atomiche” rimase sempre una persona molto riservata ed a ciò si deve molto probabilmente la sua poca notorietà.

Ai posteri lascio una frase quello che lui chiamò il “Principio della bellezza matematica” secondo il quale una legge fisica deve possedere una bellezza matematica,una bellezza che non può essere definita,così come succede per l’arte,ma che la gente che studia matematica sa apprezzare senza nessuna difficoltà.

Il 13 novembre 2005, 11 anni dopo la sua morte, nell’Abbazia di Westminster si è celebrata una manifestazione in sua memoria con tanto di targa commemorativa posizionata accanto alla tomba di Isaac Newton e discorso di Stephen Hawking ritenendolo assieme ad Albert Einstein colui che ha contribuito più di tutti al progresso della fisica e a modificare la nostra immagine dell’Universo.

Il suo nome continua ad essere sconosciuto ai molti, e sicuramente è quello che Dirac avrebbe sempre voluto, ma la sua scoperta dell’antimateria è forse il passo più grande fatto dalla fisica del ventesimo secolo e ad essa dobbiamo la nascita degli universi ed anti-universi, di particelle ed anti-particelle ma soprattutto dei propulsori ad antimateria  dell’Enterprise.

Tonino Fabbri

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