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Io e Marshall: la nostra vita a pois

“Dalmata: un cane talmente intelligente da sembrare un cretino”

Ho letto questo aforisma sul web qualche tempo fa e mi ha strappato più di un sorriso.

Vivo con un bellissimo dalmata di nome Marshall da tre anni e mezzo, conosco poco e nulla delle caratteristiche e peculiarità della razza, lui mi pare unico e speciale, eppure è lui ad avermi insegnato tante cose su me stessa oltre ad avermi introdotto in uno sfavillante mondo a pois, in cui non trovano spazio mezze misure: è tutto o bianco o nero, molto festoso o placido, molto giocherellone o desideroso di quiete e sonno, o tira giù il cielo con la sua vociona o si limita a guardarmi dritto negli occhi.

Ho deciso di intrecciare la mia vita a quella di Marshall che in origine doveva chiamarsi Mimmo per il motivo più sbagliato del mondo: sono una bambina degli anni Ottanta, cresciuta con il cartone Disney “La Carica dei 101” e facendo e scomponendo un puzzle che ne celebrava un fotogramma, quello dei 101 intorno al pianoforte di Rudy.

La nostra prima sera insieme la ricordo benissimo, un cucciolino a pois tra le mie braccia un po’ smarrito, un po’ spaventato che mette la testina nell’incavo tra il mio mento e la mia spalla e la tiene lì tutta la notte.

I primi tempi insieme nei momenti di sconforto ho pensato spesso con quale scusa riportare il mio bimbo dalmata nell’allevamento dove lo avevo trovato, ma duravano poco questi attimi, i minuti necessari a ricomporre la casa presa d’assalto dalle sue esplorazioni.

Marshall è cocciuto, teneramente svagato estremamente legato alle persone del suo cuore, un po’ goffo e tanto dispettoso, una volta mi hanno detto “se fossi un cane tu saresti un dalmata”.

“I dalmata non hanno bisogno di un grande giardino solo di un grande divano”

Altro aforismo trovato sul web nelle mie ricerche “come convivere felicemente con un dalmata”, questo è verissimo quando mi capita di prendere il guinzaglio più per spolverare la mensola che per portarlo fuori visto il suo tiro, fugge sul divano e non c’è verso di convincerlo a scendere.

“Se non hai un cane – almeno uno – non c’è necessariamente qualcosa di sbagliato in te, ma ci può essere qualcosa di sbagliato nella tua vita.”

(Van Gogh)

 

Marshall ha reso la mia vita più complicata inutile negarlo, peli ovunque una spiccata indole a fare da guardiano di giardino e casa, capriole e mille acrobazie quando arriva un ospite inatteso, vacanze brevi e sempre solo se lo zio-sitter è disponibile, ma l’ha resa anche più bella,mi ha insegnato a godere delle piccole cose, l’inseguimento di una farfalla in giardino, stare seduta fuori con lui ai miei piedi, tirargli una pallina e ritrovarla tre vie sotto, oltre che ad essere sempre accolta come una rock star a prescindere da aspetto e umore.

Lui sa chi sono: Steve Jobs nel suo celebre discorso ha fatto riferimento ai famosi puntini che uniscono le fasi salienti della sua vita, la mia negli ultimi anni è collegata dai  pois di Marshall, piccolo come era il mio secondogenito quando è arrivato, poi adolescente quando lo è diventata mia figlia,ora un adulto impenitente e viziato come…bè l’ho detto che ci somigliamo no? il suo sguardo rasoterra ha seguito tutti gli avvenimenti della mia famiglia, è cresciuto con i miei figli si è alzato con me quando la notte mi chiamavano febbricitanti, ha visto arrivi e partenze, nuove dinamiche familiari, ha leccato le mie lacrime, ha scodinzolato dei miei successi, mi ha abbracciato forte sempre!

Qualche tempo fa ho constato che mia figlia è ormai una ragazza che va al cinema da sola a vedere ciò che piace a lei, da molto mio figlio non si addormenta più in auto venendo sul da mare. E Marshall? Dopo anni passati a mangiare le mie ciabatte ai piedi del letto non lo fa più.

“E’ diventato grande anche lui?” Ho pensato in piena sindrome da nido vuoto, mi hanno riportato alla realtà le urla di mia figlia…ora va a spasso per casa con i cuscini del suo letto in bocca.

“Scusa ma non ti bastavano i tuoi bambini?” La domanda più ricorrente…forse…la verità è che amo gli uomini difficili che rendono la mia vita una continua altalena…come il mio bimbo dalmata!

Chiara Macina

 

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