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Giochi da tavola anni Ottanta: i miei sei preferiti

A rivederli magari in ottime condizioni a qualche fiera vintage, mercatino o in vendita su ebay ci fanno venire subito le lacrime agli occhi, parlo dei giochi da tavola con cui noi ragazzini negli anni Ottanta ci siamo trastullati.

Erano gli anni in cui un giovanissimo Luis Miguel cantava “Noi ragazzi di oggi”, al cinema un tenerissimo ET imperava con “Et telefono casa”, jeans spesso e volentieri ma rigorosamente a vita alta, lo zaino Invicta come pass partout in ogni occasione, le tute in acetato e le felpe Best Company.

Le ragazzine sognavano un look come Madonna Louise Veronica Ciccone in arte Madonna che stupiva non solo per la sua voce ma anche perché faceva stile, i ragazzi si ispiravano ai Duran Duran, non c’era domenica sera che la tv di casa non fosse sintonizzata su “Drive in” il programma di Antonio Ricci che sdoganò personaggi del calibro del “Paninaro” il “Tenerone” e tanti altri.

I jeans avevano  risvolti, diverse serie, i ragazzi non uscivano senza gel e le ragazze si regalavano centimetri di altezza alzandosi con chili di lacca un improbabile ciuffo.

Noi ragazzini degli anni Ottanta non abbiamo potuto contare sulla wii ma non ci mancavano certamente giochi spassosi da proporre agli amici in visita a casa nostra.

Giochi da tavola anni Ottanta

Ecco i miei sei preferiti

1)Brivido: vero protagonista e star del gioco il mitico teschio fluorescente e naturalmente il tabellone tridimensionale.

La partita è semplicemente una gara di velocità fra i giocatori, che devono riuscire a giungere per primi in cima alla torre centrale, chiudendo il coperchio della bara e dando il meritato riposo eterno al fantasma, il  tutto dopo aver superato ostacoli e insidie delle quattro ambientazioni ricreate nel tabellone.

 

2)Gira la moda

Io non ho mai avuto nessuna abilità nel disegno quindi davvero questo gioco mi dava l’illusione di essere una provetta disegnatrice e stilista.

Io ricordo bene il momento in cui sedevo al tavolo di cucine ispirata e attenta, pronta a creare i miei modelli!

Primo step: ruotare i cerchi e scegliere la combinazione vincente: testa, busto (top o camicetta) e parte inferiore (gonna e scarpe). Poi si appoggia un foglio di carta sulla ruota, si passa il carboncino et voilà ecco un calco del prototipo.

Infine si colora e si e sceglieva la texture della stoffa. Veramente un modo piacevole di trascorrere il tempo cimentarsi sviluppando fantasia e creatività.

3)Monopoli

Era il solo gioco da tavola che gli adulti facevano di buon grado a casa mia, a noi bambini regalava l’ebbrezza di maneggiare denaro acquistando lotti e altro facendoci vivere un’esperienza di intensa attività economica.

4)Forza 4 

pedine blu o gialle, sfida a due finalizzata a mettere un certo numero (quattro nel gioco base, e da qui il suo nome) di proprie pedine in orizzontale verticale o diagonale; scacchiera collocata in verticale fra i giocatori, le pedine vengono fatte cadere lungo una griglia verticale, in modo tale che una pedina inserita in una certa colonna va sempre a occupare la posizione libera situata più in basso nella colonna stessa.

5)L’allegro chirurgo

Il gioco è costituito da una plancia metallica con raffigurato un paziente sul cui corpo ci sono un insieme di fori attraverso cui si possono estrarre ossa e altri oggetti. L’operazione viene eseguita con un paio di pinzette metalliche; un contatto fra le pinzette e il bordo dei fori attiva un segnale sonoro BEEP BEEP e fa illuminare una lampadina posta nel naso del paziente, segnalando il fallimento dell’operazione.

6)Sapientino

Il gioco educativo per eccellenza, quello insomma donato da chi desiderava che la componente studio facesse parte anche del tempo libero, quello che consentiva di “Imparare divertendosi”, con immagini e spinotti da collegare nel modo corretto per ricreare le combinazioni giuste.

Per me gli anni Ottanta sono gli anni delle storie di Pamela Jr Bobby Suellen i protagonisti di Dallas, delle prime telenovelas, sono anni passati con al posso i braccialetti di cucciù sdoganati da Madonna nel film “Cercasi Susan disperatamente”, periodi di outfit molto improbabili, si sabato sera in pizzeria, domeniche pomeriggio al cinema, gomme profumate e come in tutte le epoche della mia vita…grandi sogni ad occhi aperti!

Chiara Macina

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