La definizione fornita dal dizionario del termine tentazione è la seguente: attrazione, desiderio di fare qualcosa che alletta ma che è moralmente riprovevole.
Come si declina questa definizione alla realtà?
In molteplici modi, dai risvolti sentimentali o platonici, senza dubbio è l’infedeltà la tentazione per antonomasia.
Le bambine imparano sin da piccole a fantasticare sull’amore, quello eterno, senza macchia, forte ed invincibile che ci raccontano le fiabe, animate da principi, principesse e cavalieri erranti, che terminano sempre allo stesso modo con un “—e vissero tutti felici e contenti”.
E poi? cosa succede al risveglio dalla prima notte di nozze? Quando la principessa si sveglia struccata e spettinata e il principe tolto mantello e cappello con la piuma si presenta con barba incolta?
Qual è la sorte del principe e Cenerentola quando i loro incontri non sono più scanditi dall’inesorabile scoccare della Mezanotte? Quando la magia e il batticuore dei primi incontri si trasforma in una eterna e piatta routine?
Il principe continuerà ad amare Cenerentola anche quando, una volta assodata la legittima proprietà e perfetta calzata della scarpina di cristallo, la scoprirà intenta a farsi il pedicure nel grigiore di una domenica autunnale scandita dal pranzo a casa degli suoceri?
E lei? Continuerà a considerare attraente lui anche in boxer e calzini al ginocchio, completamente lobotomizzato dalla visione di un derby in tv?
Lo imparano ben presto le romantiche fanciulle cresciute a pane e fiabe, l’insidia più grande di ogni rapporto di coppia, è rappresentata dalla routine, da quella monotonia che scatta terminata la magica prima fase dell’innamoramento.
Ogni storia procede nella sua evoluzione per tappe, vi è quella dell’innamoramento, in cui ogni istante è occupato dal pensiero della persona amata, quello della differenziazione in cui cominciano a emergere le personalità diverse, infine quello dell’esplorazione, il più difficile, ci si riappropria dei propri spazi, si comincia il cammino insieme ma come entità distinte.
La routine scatta quando la coppia ha certezze reciproche sui propri sentimenti, se inizialmente nella fase del corteggiamento, si attendeva con il cuore in mano un segnale, una telefonata o un messaggio, nella fase che segue al “e vissero sempre felici e contenti”ovvero dopo il matrimonio, ci si telefona spesso per comunicazioni di servizio “passi te a fare la spesa, io vado a prendere il bambino a scuola”. Se in un primo tempo non ci si presentava all’amato che in ghingheri, poi si va oltre il semplice proprsi per quello che si è, si gira allora in tuta e ciabatte, si parla solo per scarne comunicazioni di servizio.
E’ in questo momento che si presenta insidiosa la tentazione, che può avere diversi volti e forme, così come in molti modi possiamo decidere di risponderle se bussa alla nostra porta.
Le tentazioni ed incontri, fanno parte della vita?
Sicuramente la vita offre tante opportunità. Uscendo di casa è possibile incontrare qualcuno che conosciamo, ma anche qualcuno che non conosciamo che inizia a parlare con noi, che ci offre qualcosa, che fa un commento alla nostra persona e che ci invita ad approfondire la sua conoscenza. Non possiamo certo dettare ciò che gli altri fanno o dicono, ma possiamo decidere come rispondere.
Prendiamo il caso di una donna sposata con figli, ancora nel fiore dell’età che ha una vita familiare e lavorativa molto intensa e abitudinaria, una donna sommersa dagli impegni, dal dovere e dalle fatiche quotidiane che si addormenta stanca la sera senza trovare un momento per se stessa o per l’incontro con suo marito; dopo gli impegni dei figli e le faccende di casa, non c’è spazio per il relax e il piacere. Se l’abitudine prende il sopravvento e anche i week end vengono dedicati ai doveri familiari (la spesa, le pulizie di casa, il pranzo con i genitori…) questa donna inizierà nel suo intimo a desiderare di ‘evadere’, di distrarsi, di essere ‘leggera’, di essere ‘vista’ da qualcuno .
Tentazione: più grande se grande è l’insoddisfazione
Questi desideri possono essere più o meno consapevoli, cioè la donna può riconoscere che l’amore per il marito è andato affievolendosi e la coppia è quasi inesistente oppure può non rendersi conto delle sue mancanze perché presa dai figli e dalla casa si sente apparentemente soddisfatta. Beh, sarà facile che questa donna si emozioni se qualcuno per strada la guarda, se qualcuno si interessa a lei, se la nota, l’avvicina o la corteggia. Maggiore è l’insoddisfazione di cui non si è presa cura, maggiore è la tentazione che la spinge ad accogliere ciò che le viene offerto.
Chiara Macina