Danny Jacobs era entrato nello studio medico convinto che fosse un nervo pizzicato a procurargli quel fastidioso dolore alle gambe delle ultime settimane.
Drammaticamente, gli esami fecero propendere i medici per un’altra diagnosi: cancro delle ossa.
In pochi giorni, con l’avanzare della terribile malattia, uno dei più promettenti pesi medi del mondo passò da una debolezza diffusa al doversi spostare con la sedia a rotelle.
All’ultimo consulto chiese allo specialista se mai sarebbe potuto tornare a fare il pugile; il medico rispose che non solo non avrebbe più potuto boxare, ma che sarebbe stato un miracolo se fosse riuscito a camminare ancora.
Era il maggio del 2011 e Jacobs era professionista da quasi sei anni; in 23 incontri aveva perso solo una volta, in uno sfortunato incontro in cui aveva sciupato la chance mondiale.
A dimostrazione di come i grandi pugili americani non siano mai improvvisati, Jacob aveva avuto anche una carriera dilettantistica di tutto rispetto, combattendo 144 incontri e vincendone 137, aggiudicandosi i Golden Gloves nazionali in due categorie di peso e quelli di New York in ben quattro occasioni.
Probabilmente, mentre chiudeva gli occhi per l’anestesia somministratagli in vista di una lunga operazione per estirpargli i tumori, Danny pensava a quanto aveva dovuto sacrificare per la propria carriera, a sua madre che da sola l’aveva cresciuto nel difficile quartiere di Brownsville, ad un futuro che gli appariva sempre più difficile ed incerto.
Un anno e mezzo dopo quell’intervento, un anno dopo la fine di una difficile riabilitazione e la ripresa degli allenamenti, Danny Jacobs salì nuovamente i tre scalini del ring di Brooklyn, per spedire al tappeto, in poco più di un minuto, il ventisettenne Josh Luteran.
Il 9 agosto del 2014, al quinto incontro dopo il rientro, Danny Jacobs, ormai conosciuto come Uomo dei Miracoli “The Miracle Man”, raggiunse il tetto del mondo aggiudicandosi la cintura WBA dei pesi medi, dopo un knock-out di metà match inflitto all’australiano Jarrod Fletcher.
Il 5 dicembre, circa due settimane fa, in un match stellare contro l’imbattuto Peter Quillin, Danny Jacobs ha chiuso la pratica con un knock-out a metà della prima ripresa.
In diretta streaming, seduti davanti ai nostri computer, eravamo in tanti appassionati pure dall’Italia, perché se il nostro corpo si nutre di cibo e liquidi, la nostra anima ha bisogno di credere ai miracoli.