Una collettiva degli artisti sammarinesi sul tema dei migranti. Si chiama “Il mare dentro: migranti di oggi e di ieri” e resterà allestita fino al 6 gennaio a Palazzo Graziani.
L’odierna tragedia umanitaria che riguarda la fuga di tante persone dai loro luoghi d’origine e che coinvolge anche l’Europa nel ruolo di ‘terra promessa’, è certamente un evento che scuote le coscienze e l’animo di tutti profondamente. Un modo per reagire in maniera costruttiva a questo sconvolgimento, evitando di rinchiudersi nella paura e nella rabbia, può essere la rappresentazione artistica di tale avvenimento. L’arte, infatti, ha saputo sempre essere nel corso tempo un mezzo molto efficace per raccontare eventi sconcertanti come la guerra – pensiamo a Guernica di Picasso – o per denunciare l’esistenza di luoghi disumani, come fece Goya nelle sue opere sulle prigioni e sui manicomi.
La presenza dello ‘straniero’ può essere vissuta spesso come inquietante, poiché egli ci pone di fronte a ciò di cui abbiamo tutti quanti più paura: l’ignoto. Si ha sempre paura di ciò che non si conosce. Per questo il buio fa così paura, perché ci ricorda il vuoto in cui siamo immersi tutti, che come un mare ci circonda e nel quale abbiamo paura di affogare.
E allora chi può dirsi salvo del tutto? Non siamo forse tutti sulla stessa barca? Non siamo tutti su quella chiatta in mezzo al mare, piena di migranti, in balia del vento e delle onde che ci sospingono, ci lasciano andare e ci cullano senza sosta?
Come molti sammarinesi e italiani sanno, durante la Seconda Guerra Mondiale, San Marino diede rifugio a 100.000 profughi provenienti dai confini con l’Italia. Oggi a fuggire dalle guerre sono persone che vivono in paesi molto più lontani della vicina Italia e forse proprio per questo vengono percepite con maggiore straneità.
Ma questi ‘stranieri’ infine sono davvero così diversi da noi? E che cosa vuol dire infondo noi, loro?
La mostra nasce con l’intento di rispondere a queste domande, cercando inoltre di confrontarsi con i temi della fuga, intesa anche come fuga dal vuoto e dallo smarrimento interiori, dello sradicamento e della solitudine data dalla scelta di abbandonare il proprio paese e della paura del diverso in chi vive nei paesi di destinazione, tutto ciò attraverso differenti media artistici. Le opere presenti sono state realizzate da artisti sammarinesi e di altre nazionalità, alcuni facenti parte dell’associazione artistica Noor2, e con il materiale fotografico e scritto fornito dal Centro Studi sull’Emigrazione di San Marino.
L’ideazione e l’organizzazione dell’evento è stata curata assieme a Progetto Autonomia per l’assistenza domiciliare integrata di San Marino.
Esporranno gli artisti: Hadassa Shimon, Vanessa Macina, Eleonora Mazza, Giovanni Giulianelli, Alessandra Filippini, Stefania Bizzocchi, Gisella Battistini, Anna Maria Capicchioni, Raffaella Fosca, Antonio Faetanini, Elisa Ugolini, Marino Macina, Luciano Michi, George Santi, Domenico Naso.
I fondi raccolti durante la mostra e le eventuali vendite delle opere esposte saranno devoluti all’UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati).
L’esposizione si terrà presso Palazzo Graziani (Piazzale Lo Stradone, nel Centro Storico di San Marino dal 9 dicembre 2015 al 6 gennaio 2016).
L’inaugurazione e la presentazione della mostra saranno il 18 dicembre alle ore 18:30. Inoltre nella stessa serata alle 19:30 sarà prevista una performance musicale del pianista Antonio D’Abramo.
Per informazioni sulla mostra si possono contattare i numeri 347 79 83 400 – 335 7332713 – 393 0170890. Per informazioni sugli orari di Palazzo Graziani: 0549 885594.