Per non dimenticare
Il 27 gennaio si celebra la “Giornata internazionale della Memoria” per ricordare le vittime dell’Olocausto. Il 27 gennaio 1945, infatti, è il giorno in cui i soldati dell’Armata Rossa irruppero nel campo di concentramento di Auschwitz, liberando gli ebrei prigionieri: quelli sopravvissuti. Leggere è sempre l’arma più potente che abbiamo per contrastare l’indifferenza e l’ignoranza: per questo vi proponiamo la graphic novel “Anne Frank – Diario“, per aiutarci a non dimenticare.
Il libro simbolo dell’Olocausto
Grazie al “Diario” di Anne Frank il mondo scopriva l’indicibile orrore della persecuzione e della deportazione del popolo ebraico attraverso le pagine di una tredicenne ironica, vivace e profonda, animata da una grande voglia di vivere. Il racconto dei giorni trascorsi da Anne, i genitori, la sorella Margot (e altre 4 persone) in quel rifugio è stato tradotto in 67 lingue, venduto in oltre 30 milioni di copie e adattato più volte per il teatro, il cinema e la televisione. Oggi, grazie allo sceneggiatore e regista Ari Folman e all’illustratore David Polonsky, le parole di Anne si trasformano in una graphic novel capace di conservarne la forza e di enfatizzarne la straordinaria qualità letteraria.
La storia a fumetti
Tutti conoscono la storia di Anne Frank, almeno a grandi linee.
Il fumetto apre narrando la vita dei Frank in Germania prima dell’avvento al potere di Hitler, quindi la loro fuga ad Amsterdam in seguito alle prime manifestazioni antisemite. In Olanda, Anne conduce un’esistenza spensierata, almeno fino allo scoppio della Seconda guerra mondiale: i tedeschi occupano il paese e gli ebrei subiscono numerose limitazioni e restrizioni delle libertà imposte dal regime. Nel 1942 i Frank sono costretti a iniziare la loro vita in clandestinità nell’Alloggio Segreto, un rifugio preparato da Otto nell’edificio retrostante a quello della sua azienda. Presto si aggiungono altri inquilini, la famiglia Van Daan e il dentista Albert Dussel. Un gruppo fidato di dipendenti di Otto aiuta i rifugiati portando loro i viveri e cercando di tenere celata a chiunque l’esistenza del nascondiglio. Purtroppo, i loro sforzi risultano vani: il 4 agosto 1944 la Gestapo fa irruzione nell’Alloggio e i clandestini vengono deportati nei campi di concentramento tedeschi. Anne morì nel febbraio dell’anno successivo nel campo di Bergen-Belsen. Alla fine della guerra, Otto Frank è l’unico sopravvissuto del gruppo. Entrato in possesso del diario della figlia, dedica il resto della sua vita alla diffusione del libro in tutto il mondo.
Graphic diary
Negli scorsi decenni ci sono stati molti adattamenti del Diario, di recente è stata pubblicata anche la prima biografia ufficiale a fumetti di Anne Frank, ad opera di Sid Jacobson ed Ernie Colòn: questa però è la prima versione con il linguaggio delle nuvole parlanti autorizzata dalla Anne Frank Fonds fondata da Otto Frank.
“La nostra- spiega David Polonsky– è una fedele traduzione del Diario nella lingua per immagini dei millennials. È pensato per chi non legge abitualmente e quindi non sarebbe stato toccato dalla storia di Anna. Mentre tutti sappiamo quanto siano importanti certi incontri, certe letture giovanili: ti formano. Restano”.
Un team di storici, archivisti e traduttori ha accompagnato passo a passo il lavoro dei due autori: Ari Folman e David Polonsky hanno rispettato fedelmente il racconto dei 743 giorni in cui la famiglia Frank, assieme ad altre quattro persone, visse nascosta nella casa al numero 263 di Prinsengracht ad Amsterdam. Chiaramente, per ragioni di natura tecnica, il testo appare molto ridotto rispetto all’originale. Per esempio negli otto giorni successivi all’inizio della stesura del Diario, Anne scrisse quattro volte: nella graphic novel le quattro date sono diventate una sezione di pagine che abbraccia l’intero periodo. Altri passaggi sono interamente ripresi dal libro. Nel 1944, quando la nostra giovane protagonista perse la testa per Peter, le sue riflessioni da sensibili diventano straordinariamente sagge per la sua età. «Ci sembrava inammissibile- spiega Ari Folman- sacrificarle a favore di immagini e abbiamo così deciso di riportare intere pagine di testo così come erano». Ci sono anche passi dove il tempo viene dilatato. L’abilità del signor van Daan nel confezionare salsicce «nel libro sta in tre o quattro righe, noi l’abbiamo ampliata: tre pagine intere molto colorate e divertenti da guardare. Ma ci siamo attenuti in modo molto stretto al tono, all’atmosfera generale del Diario», dice Folman. Sicuramente interessanti i periodi di scoramento e disperazione di Anne, rappresentati e espressi con incubi o scene fantastiche, (come ad esempio la scena in cui gli ebrei costruiscono piramidi sotto il controllo dei nazisti). I disegni, in questo caso, aiutano a mantenere intatto lo spirito del Diario, dandogli al contempo una forma nuova.
Gli autori: Folman e Polonsky
Ari Folman e David Polonsky sono due nomi già noti al grande pubblico per il film d’animazione “Valzer con Bashir” che vinse il Golden Globe come miglior film straniero nel 2009, oltre a essere stato candidato agli Oscar. La prossima, dopo il fumetto, sarà il film che stanno girando sul capolavoro di Anne Frank e che uscirà nel 2019.
Perché leggerlo?
“Anne Frank – Diario” riesce a raggiungere lo scopo prefissato: rendere il lettore partecipe a livello emotivo, mantenendosi fedele alla fonte storica. È pensato come un’introduzione o una lettura supplementare, è un’aggiunta rivolta a giovani lettori di tutto il mondo dai 12 anni in su o a chi è cresciuto con il diario e vuole oggi ripetere l’esperienza in un’altra forma per continuare a diffondere un messaggio di coraggio e di tolleranza al mondo intero.