In mostra i capolavori rubati dai nazisti
Nel 2013, durante un normale controllo di routine della polizia finanziaria di Bonn, in Germania, nell’appartamento di un signore tedesco ultraottantenne di nome Cornelius Gurlitt, vennero ritrovate centinaia di opere d’arte scomparse, del valore complessivo di oltre un miliardi di euro.
Le opere d’arte erano state collezionate dal padre del signor Gurlitt, per la maggior parte comprate, ma spesso anche rubate, un commerciante d’arte che cominciò a lavorare per i nazisti nel 1938 e per questo soprannominato “il ladro d’arte di Hitler”.
Il ritrovamento di opere scomparse e ritenute perdute per sempre, stupì il mondo: da novembre fino a marzo 2018 sono state organizzate due mostre, una a Bonn “Gurlitt, status report: i furti d’autore dei nazisti e le loro conseguenze”, che includerà le opere rubate dai nazisti in seguito alle persecuzioni razziali, e l’altra a Berna “Arte degenerata, confiscata e venduta”, che si concentrerà sulle opere confiscate a partire dal 1938, (prevalentemente pezzi modernisti, definiti dai nazisti arte “degenerata”, perché considerata di gusto non tedesco) che esporranno per la prima volta al pubblico l’arte perduta di Claude Monet, Paul Cézanne, Otto Dix, Ernst Ludwig Kirchner, Gustave Courbet, Chagall, Matisse, Renoir, Picasso, Klee, Delacroix, Rodin e molti altri.
Fonte: tpi.it