Il piacere delle piccole cose: qual è il tuo?
Intorno al senso della vita si sono interrogati da sempre filosofi, scienziati, religione e pensiero scientifico, etica e rigore logico.
Ciascuno si trova nel corso della sua esistenza a fare i conti con il vero senso dell’esistenza, spesso in occasione di eventi tragici difficili da spiegare, ma anche lieti e topici come la nascita di un figlio, la conclusione degli studi.
Secondo un tipo di concezione ateistica, l’uomo in linea teorica non è diverso dagli animali e il senso oggettivo della sua esistenza sulla Terra è soltanto lasciare la prole, continuare “il genere umano”, seguire il Vangelo per i Cristiani e via discorrendo.
La verità è che ognuno dà alla sua vita il senso che reputa migliore, un programma televisivo incentrata su questo tema, proponeva agli ospiti di stilare graduatorie, inerenti la ragione del proprio esistere. Importante è avere ben chiara la propria scala di valori, in un momento in cui tutti sembrano correre senza sosta e senza “senso”dietro a mille impegni, progetti, la giornata è scandita da tutta una serie d’impegni, più o meno tassativi, più o meno urgenti, correre sembra diventato un’imperativo e si rischia di perdere di vista il senso delle cose.
Stabilire una scala delle priorità è utile per dare ordine a questo affanno. Da un sondaggio condotto sul tema emerge come in prima posizione c’è l’amore verso l’altro, in seconda posizione c’è un forte amore per la natura, per gli animali, per l’arte, per la lettura, per la musica e per il cinema poi via libera ai piccoli piaceri, come i sapori, le cose da mangiare speciali e comuni, il caffè, la grappa, un bicchiere d’acqua fresca, una torta e un gelato, il cappuccino, particolari che colorano e rendono allegra la giornata.
Nel momento in cui ci si chiede il significato ed il valore della vita, si è malati. (Sigmund Freud)
Chiara Macina