lunedì , Novembre 25 2024

Mangio, ballo, recito… e poi rido

Rido davvero di “gusto” dopo avere recitato bene in uno uno spettacolo o in un film, dopo aver ballato con stile e dopo avere mangiato a sazietà una pietanza raffinata e sostanziosa.

Per quanto mi riguarda non esiste cosa più bella al mondo che tornare a casa la sera… o la mattina, soddisfatto del mio operato, entusiasta e appagato del mio lavoro, determinato a non perdere mai quella sensazione e quella adrenalina che mi porta avanti anche in situazioni difficili e ostili. Ecco così, che anche io come tanti altri, vivo con rispetto il mio artista interiore, con dignità e obbedienza verso il sacro fuoco dell’arte. La stima cresce, quando onesti nel nostro intelletto, apriamo nuove possibilità all’ evoluzione. Certo, così non è per tutti, dal momento in cui il livore, l’invidia e la paura presente nel sociale, cercano di schiacciarti per avere la meglio. Ma per fortuna c’è chi resiste! Dico questo perché ho avuto la buona sorte di vedere in questa settimana vari lavori, teatrali, televisivi e cinematografici molto vicini proprio a quel “fatto concreto” che solo l’arte può creare.

clavicola

“IL MARITO DI MIO FIGLIO”, commedia scritta da Daniele Falleri, messa in scena dalla compagnia della Clavicola; “140615” Spettacolo di flamenco sull’olocausto messo in scena dalla compagnia de Flamenco Mahoù de Castilla ey Diana Gonzales, un film “IL SAPORE DEL SUCCESSO” e due serie tv su sky, italiane, davvero belle: I BAMBINI SANNO di Walter Veltroni e IN TREATMENT di Saverio Costanzo con un buon cast di attori e attrici italiani. Tanta roba assieme, lo so, ma tutti hanno un comune denominare “Rispetto per quel fatto”. La compagnia della Clavicola, ancora per certi versi amatoriale, si è dimostrata seria e decisa a portare fino in fondo la propria creazione, ancora sporchi su molti fronti, regia ballerina così come le faccette ammiccanti e voci “sgangheratelle”, ma con una meravigliosa educazione per il tutto, con rispetto e attenzione, amore e motivazione. Sono uscito soddisfatto, non tanto per la messa in scena in sé, che come ho detto aveva delle piccole pecche, ma per il semplice motivo che da tempo non vedevo uno spettacolo con attori così motivati, così felici di poter calpestare quelle famose tavole di legno e respirare la polvere del palcoscenico; Complici e artefici di gag comiche esilaranti per il pubblico, a tratti spaventati e timidi in contrattempi scenici, hanno cercato di regalare il loro meglio al pubblico offrendomi così un sospiro di sollievo e qualche sincera risata.

Tipo-Falmenco-ok

“140615” è uno spettacolo di flamenco complesso e interessante sia nella forma che nella sostanza. Le interpreti, allieve di una scuola di ballo di flamenco riportano ed eseguono con estrema attenzione le indicazioni registiche del coreografo De Castilla ma per fortuna vivono di vita propria, non sono solo danzatrici esecutrici sterili, ma danz-attrici, interpretando un ruolo a loro sconosciuto: Le deportate, che violate nel loro intimo e nel loro intelletto, ricreano l’aria gitana propria del flamenco con allegria, spontaneità e buona tecnica. Consapevoli di un massacro del tutto gratuito parlano con la loro danza al pubblico commosse, nervose, allegre e disperate. Battono forte i tacchi, battono forte le mani, si accarezzano dolcemente, osservano inermi la ferocia dei nazisti. Velocissimi cambi di abito e di qualche scena, tanti quadri scandiscono il tempo di un sorriso, oramai cancellato dal volto di un bambino privato dell’amore e della protezione della propria madre uccisa dai nazisti. 140615 “la prima data” è un buon segnale per non dimenticare mai il lato oscuro di una delle due facce della medaglia dell’essere umano.

film-locandina

Al cinema invece “IL SAPORE DEL SUCCESSO” ancora nelle sale, non è male! Divertente la coincidenza che nello scorso articolo citavo proprio il fatto che nelle trasmissioni tv di cucina, molti chef massacrano gli apprendisti urlando loro cose orrende per renderli forse più forti e attenti o forse (ipotesi più vicina alla realtà) per fare odiens. Qua invece, abbiamo la vita di uno chef stellato alle prese con la riaffermazione del proprio IO. Disperato e motivato dopo un travagliato passato, esce dal carcere ripulito e deciso a prendere una 3a stella Michelin. Bravi gli attori, bella la regia, stilosi gli interni sostenuti da un ottima fotografia e sceneggiatura.

In tutto questo vorrei segnalare 2 fiction italiane davvero ben fatte: IN TREATMENT di Saverio Costanzo e I BAMBINI SANNO di Veltroni, bello, commovente, intelligente. Consiglio queste visioni su Sky, finalmente in Italia un barlume di speranza nel magma dell’inutile!

Fabrizio Raggi

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